Lettori fissi

sabato 4 ottobre 2008

Un tuffo tra la gente: spesa all'AUCHAN

Il sabato è il giorno della spesa settimanale.
Penserete:"Un momento della vita pesante da digerire, lì in mezzo agli scaffali, sbattuto qua e là dalla ressa!"
Invece per me è un momento di relax (a parte che la faccio il 99% delle volte con mio figlio).
Si entra trascinando il carrello della spesa con dentro "la belva ammaestrata", "ammaestrata" perchè durante il viaggio gli ho imposto le regole comportamentali (non si deve agitare troppo, non chiedere di comprare i giocattoli che vede e che gli piacciono, non saltare giù dal carrello).
Guardo la nota spese: mi accorgo che ogni volta diventa sempre più corta ed essenziale (ormai bisogna proprio concentrarci sul sopravvivere e ciò mi rende un po' triste).
Infatti passo accanto ad uno splendido televisore al plasma 32" molto scontato e che starebbe così bene nel mobile della sala comprato a Natale scorso; proseguo e vedo un PC notebook che farebbe proprio al caso mio (sono stanco di lavorare con un PC lentissimo ed obsoleto).
"Papppyyy!!!! Mi porti nella zona giocattoli, solo per vedere!"
Ecco che ritorno su questa terra. Il ragazzino ha anche lui voglia di sognare.
Ci dirigiamo nella zona giocattoli: mio figlio guarda scaffale per scaffale con due occhi spalancati e gli si legge in faccia che li vorrebbe tutti, uno per ogni momento del suo mondo ideale che si trasforma in gioco.
Superiamo anche questa zona ed inizia la spunta della lista: detersivo per lavastoviglie, biscotti per la colazione......e qui, proprio nella zona merendine, mi lascio "corrompere" da due occhioni verdi grandi e speranzosi e una boccuccia a cuore che sembra voler essere baciata: vuole le merendine con i pupetti in omaggio che ha visto in TV. Ne compro due pacchi e da quel momento per mio figlio la spesa è finita tanta è la voglia di raggiungere le casse, pagare e aprire le merendine.
Ora la spesa acquista un ritmo che a dir poco accelerato è un eufemismo.
Prendo tutto quello che manca negli scaffali nel giro di 5 minuti, sopporto la lentezza del banco salumi con una pazienza eroica (i numeri chiamati non scorrono mai e mio figlio comincia a mordere i contenitori delle merendine per aprirle).
Finalmente arriviamo alla cassa, aspettiamo un po', paghiamo e finalmente la vita riprende il ritmo normale: ho aperto le merendine e i pupetti erano quelli che mancavano alla collezione del mio ragazzino.
Carico la spesa (almeno 10 sacchetti che contengono ognuno 2 pezzi....ma.... sarà una strategia di mercato..... ci farà sentire più ricchi dovendo caricare un numero così alto di sacchetti = abbiamo preso tanta merce).
Finalmente si parte e mi sento un po' stanco.
Guardo nello specchietto retrovisore interno della macchina e vedo lui, l'essere che dà un valore aggiunto alla mia vita, contento, solare, che gioca con i pupetti trovati, immerso in un mondo che solo lui conosce.

Nessun commento: