Lettori fissi

martedì 28 ottobre 2008

Lo zio di Milano

La vita è imprevedibile: oggi ho ricevuto una e-mail da una persona di cui non avevo notizie da parecchi mesi.
Questa persona è mio zio: abita a Bollate (Milano), fratello di mia madre, prossimo alla pensione e a trasferirsi sulle rive del lago di Como a trascorrere la sua vecchiaia.
Vi parlo di lui non a caso, ma perchè ha avuto una vita lavorativa alquanto movimentata: non ha finito il liceo perchè si è dovuto sposare per aver messo incinta mia zia (classica storia di ragazzini senza testa e molto "calienti"). Ha passato vari anni "sponsorizzato" dai miei nonni che lo chiamavano "il principe"(si sa che l'unico figlio maschio è agli occhi dei genitori qualcosa di speciale), tranquillo con mia zia e il "pupo". Ha fatto vari lavoretti che gli ha trovato mio nonno (il più lungo è stato il fotografo) e alla fine è riuscito a vincere il concorso per vigile urbano, lavoro che tutt'ora esercita. Ha un carattere molto ribelle (mi ricordo che da piccolo lo adoravo perchè a cinque anni e contro la volontà dei miei genitori, mi ha regalato una pistola "enorme" a gommini e con quella andavo a caccia di mia sorella minore). L'ho sempre visto come una persona che non amava lavorare, una "testa calda" che viveva sulle spalle dei miei nonni che lo adoravano (non gli hanno fatto mai mancare niente: la casa, parecchie automobili....). Ma non per questo era una persona felice, sempre irascibile e duro con mia zia, con i genitori che ora non ci sono più.
Solo ora sembra aver trovato un po' di pace interiore (il lavoro aiuta molto a cambiare insieme all'età). Fare il vigile urbano a cavallo di una moto penso che per anni gli sia piaciuto (era un ragazzo e a chi non piace andare in moto con la divisa), ma ora che ha una certa età, credo che abbia solo voglia di pace (finalmente i figli sono grandi e l'ultimo si sposa tra poco).
Per anni i miei genitori, specie mia madre, hanno visto questo zio come una persona che nella vita non avrebbe combinato niente, non avrebbe mai lavorato e vissuto con i soldi dei miei nonni.
Però questo non è accaduto perchè noi non potremo mai sapere quello che la vita ha deciso per ognuno di noi: prendete me, dopo settimane di silenzio assoluto, domani ho un altro colloquio di lavoro e forse, chissà............

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