Lettori fissi

martedì 17 novembre 2009

Si avvicina il Natale......siamo tutti più buoni

Oggi ho capito che la vita, o meglio, la visione della vita non è uguale per tutti: ti alzi al mattino, lavori, ti sbatti tanto per essere perfetto (un lavoratore perfetto, un marito perfetto, un padre perfetto, un figlio perfetto, un genero perfetto.....), con la misura della perfezione proveniente dal compiacimento di chi hai tutte le volte davanti..... e poi tutto quello che fai risulta per te il massimo che puoi dare in quel momento e per gli altri no.
Il problema è che il metro di misura di quello che sei nella vita, non sempre è lo stesso degli altri: lo ammetto, io sono un tipo strano con idee strane, comportamenti strani, con un priorità strane.....
Quando hai passato mesi e mesi da solo perchè gli altri lavorano e tu no, tu hai tante ore davanti da riempire e gli altri no, tu dormi e gli altri corrono, s'incazzano nel lavoro, qualcosa in te cambia e ti rimane dentro anche quando ritorni nella normalità della vita, cioè quando ritorni anche tu a lavorare e esci di nuovo al mattino da casa. Nei mesi di inattività cominci a pensare a ciò che hai fatto fino a quel momento e a quello che non hai potuto fare fino a quel momento, a ciò che è veramente importante e a quello che è inutile...... Conosci il significato delle parole "solitudine", "tristezza", "nullità", "angoscia", "dolore", ma anche delle parole "fede", "futuro", "famiglia", "gioia". Non compare la parola "rassegnazione" e non è perchè l'ho dimenticata: non mi sono mai "rassegnato" perchè ho sempre, in fondo, sentito qualcosa che mi diceva di guardare avanti, andare con la mente e con il cuore al di là di quello che ti appariva e sentivi nel quotidiano, che per me c'era qualcosa di più e che non era ancora stato attuato, bello o brutto che poteva essere.
Ho imparato una cosa da quel periodo di transizione dal vecchio al nuovo lavoro: bisogna avere il coraggio di essere la vera essenza di se stessi, senza avere la paura che sia sbagliato o no, che sia accettato dagli altri o no.
Questo è quello che vorrei, ma nella vita siamo tutti su un palcoscenico e dobbiamo portare una maschera che ci rende possibile vivere in questa società: è triste, ma è così.........L'importante però è che dentro ci sia il tuo vero io, quello che ora devi tenere nascosto, ma non è detto che un giorno non potrà uscire completamente allo scoperto e stupire chi hai davanti.