Lettori fissi

venerdì 24 ottobre 2008

Sto per esplodere, vi devo raccontare........

Oggi sarei dovuto tornare al lavoro (teoricamente accolto a braccia aperte, la verità è che quelle braccia aperte terminano con due mani che si sarebbero strette intorno al mio collo).
Così mi si prospettano altri giorni di malattia da prendere (gli avvocati della parte avversa non vogliono accogliere le richieste dei miei avvocati e così il "tira-e-molla" si allunga nel tempo).
Sono stanco e avvilito, non avrei mai pensato di stare così a lungo in una situazione sospesa e stressante. Però per una volta nella vita voglio giustizia e se devo aspettare, aspetto.
Troppi anni passati a fare da"scudo" ad un titolare che non aveva voglia di esporsi con il cliente o con gli operai in prima persona. Diceva:"Scrivi tu una e-mail "pesante" nei contenuti a quel cliente che poi le cose in caso le sistemo io". Oppure:"Vai giù da quel gruppo di operai e spronali a lavorare di più dando loro scadenze capestro che in caso non venissero rispettate li porterebbe a lavorare il sabato e la domenica". Ma non si rendeva conto che tutto questo era pesante da sopportare: i "mugugni" degli operai che ti guardavano di traverso, i clienti che ti chiamavano arrabbiati per ciò che avevano ricevuto per e-mail e dovevi sopportare le minacce, le motivazioni del loro disappunto, per poi passarli al telefono al titolare che li calmava (già si erano sfogati con me) e si sentiva un "super-uomo".
Almeno 8 di questi 13 anni a fare questo: la persona che stava in mezzo tra "l'incudine e il martello". Questo però ha portato, grazie alla mia capacità dovuta a corsi di comunicazione, ad assumere agli occhi di molte persone (sia clienti che operai) una figura di alto livello e di prestigio nell'azienda tanto da scavalcare molte volte il titolare. Nasce da qui l'inizio della mia fine lavorativa in quella azienda: il titolare aveva creato un "vice" che cominciava a togliergli prestigio e al primo errore di valutazione (secondo lui da me fatto), iniziare un mobbing spietato fatto di lettere di richiamo, richiesta di soldi di risarcimento e decurtazione di stipendo.
Ho cercato di farlo ragionare, ma ho capito dopo vari mesi che l'unica strada erano gli avvocati.
Da quel momento in poi nasce la rottura definitiva che porterà alla mia uscita da quella azienda; ma non può sperare di mandarmi via con "una foglia di fico davanti ed una di dietro".

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