Lettori fissi

venerdì 31 ottobre 2008

Sto diventando un lupo mannaro o un fantasma?

Di nuovo solo in casa: io, il computer e il silenzio.........
Ieri la mia giornata è stata piena: per lo sciopero degli insegnanti, mio figlio è stato a casa ed insieme a lui mia moglie (è una donna che sente molto il senso dello stare insieme in famiglia). Quindi ieri niente computer (mi sono un po' disintossicato!).
Oggi ritorna la solita vita: invio di e-mail con curriculum vitae, verifica delle e-mail di proposte di lavoro (sempre peggio quello che richiedono), sistemazione "disastri" lasciati dentro casa (non vi potete immaginare cosa lasciano in giro un bambino prima di andare alla materna e una moglie che si alza all'ultimo minuto e deve uscire da casa ad un'ora prestabilita!).
Sono qui e penso a voi che leggete quello che scrivo: qualche volta penso di annoiarvi con storie accadute nella mia giornata o pensieri che mi vengono di getto in questo momento della mia vita.
Questa mattina la mia testa è sulla festività di Halloween che si festeggerà oggi: non è una festa cristiana, ma di provenienza celtica e fissa il giorno in cui si apre una porta tra il mondo dei vivi e quello dei morti. Tutti si mascherano da mostri, streghe e fantasmi e per un giorno non sono più di questo mondo. Vorrei trasformarmi in un lupo mannaro che ulula alla luna, bestia forte, spaventosa e decisa alla ricerca spasmodica di una preda (in questo momento la mia preda è "un lavoro") in questo mondo di semplici uomini. Ma dopo quello che sto provando dopo il colloquio che ho avuto mercoledì nel quale ho messo tutto me stesso ed il cui risultato è stato solo silenzio, forse è meglio che mi trasformo in un fantasma che aleggia nel cielo leggero, bianco e passa attraverso i muri delle case come se non esistessero. Niente lo ferma, tutto gli è indifferente e la sua "mente" vaga lontano senza una meta ed a chi incontra dice solo "uuuuhhhh" e poi prosegue.

mercoledì 29 ottobre 2008

Andare avanti a piccoli passi.......

Oggi è stata una giornata al di fuori della solita routine.
Questa mattina sono stato chiamato da una agenzia interinale che mi ha subito fatto avere il colloquio diretto con il titolare di una azienda che cercava un responsabile della qualità.
Risultato: un discreto colloquio durato 40 minuti con visita finale dell'azienda.
La cosa più strana è stata che ho parlato con il loro responsabile della qualità di cui dovrei prendere teoricamente il posto e mi sono trovato davanti un ingegnere che aveva lavorato alcuni mesi nella mia vecchia azienda. Questa persona andava via perchè aveva trovato di meglio (stessa cosa che ha detto al mio ex titolare ben 3 anni fa). La cosa mi dà da pensare: è un ingegnere giovane, ha buone capacità (ha fatto delle mappe per la raccolta dati bellissime a sentire il suo titolare), ma gli manca la capacità di comunicare con gli altri, quella capacità che nasce dalla vera lotta con il fornitore o il cliente o l'operaio che non ti ascolta......
Il titolare di questa azienda ha provato a comprargli un libro sulla "Capacità e l'arte della comunicazione", ma a poco è servito visto che questa persona si è licenziata. Penso che in questo periodo il saper comunicare a parole, a gesti, con gli sguardi, con forme empatiche, sia molto importante per gestire un gruppo.
Spero che nel colloquio che ho effettuato questo sia emerso e che mi aiuti a convincere questa persona che se sceglie me, la sua azienda ne può trovare giovamento.

martedì 28 ottobre 2008

Lo zio di Milano

La vita è imprevedibile: oggi ho ricevuto una e-mail da una persona di cui non avevo notizie da parecchi mesi.
Questa persona è mio zio: abita a Bollate (Milano), fratello di mia madre, prossimo alla pensione e a trasferirsi sulle rive del lago di Como a trascorrere la sua vecchiaia.
Vi parlo di lui non a caso, ma perchè ha avuto una vita lavorativa alquanto movimentata: non ha finito il liceo perchè si è dovuto sposare per aver messo incinta mia zia (classica storia di ragazzini senza testa e molto "calienti"). Ha passato vari anni "sponsorizzato" dai miei nonni che lo chiamavano "il principe"(si sa che l'unico figlio maschio è agli occhi dei genitori qualcosa di speciale), tranquillo con mia zia e il "pupo". Ha fatto vari lavoretti che gli ha trovato mio nonno (il più lungo è stato il fotografo) e alla fine è riuscito a vincere il concorso per vigile urbano, lavoro che tutt'ora esercita. Ha un carattere molto ribelle (mi ricordo che da piccolo lo adoravo perchè a cinque anni e contro la volontà dei miei genitori, mi ha regalato una pistola "enorme" a gommini e con quella andavo a caccia di mia sorella minore). L'ho sempre visto come una persona che non amava lavorare, una "testa calda" che viveva sulle spalle dei miei nonni che lo adoravano (non gli hanno fatto mai mancare niente: la casa, parecchie automobili....). Ma non per questo era una persona felice, sempre irascibile e duro con mia zia, con i genitori che ora non ci sono più.
Solo ora sembra aver trovato un po' di pace interiore (il lavoro aiuta molto a cambiare insieme all'età). Fare il vigile urbano a cavallo di una moto penso che per anni gli sia piaciuto (era un ragazzo e a chi non piace andare in moto con la divisa), ma ora che ha una certa età, credo che abbia solo voglia di pace (finalmente i figli sono grandi e l'ultimo si sposa tra poco).
Per anni i miei genitori, specie mia madre, hanno visto questo zio come una persona che nella vita non avrebbe combinato niente, non avrebbe mai lavorato e vissuto con i soldi dei miei nonni.
Però questo non è accaduto perchè noi non potremo mai sapere quello che la vita ha deciso per ognuno di noi: prendete me, dopo settimane di silenzio assoluto, domani ho un altro colloquio di lavoro e forse, chissà............

lunedì 27 ottobre 2008

Anche il corpo vuole la sua parte di attenzioni.......

Solo adesso i miei muscoli si stanno riprendendo da una "sveglia" che gli ho voluto dare ieri mattina.
Mia moglie, essere piccolo di statura, dolce di aspetto ma che è pura energia una volta alzatasi dal letto, la domenica deve fare ginnastica con i pesi.
Fino ad ora sono riuscito a scamparla portando fuori il piccolo ai giardini per fargli fare un po' di bicicletta, ma questa volta sono stato coinvolto nella sua "ossessione".
"Sei una cariatide, scricchioli come un novantenne.......non fuggire, vieni che ti "sciolgo" un po' i muscoli!!!".
Questo fu l'inizio della più grande prova che i miei muscoli hanno subito negli ultimi vent'anni.
Ha cominciato a caricare di fatica i muscoli delle gambe per poi passare a quelli della schiena: il cuore mi batteva a mille, ma la musica di sottofondo e il suo contare i movimenti che facevo coprivano i miei affannati "sibili" (dovevano essere respiri).
Quando ha sottoposto a sforzo i pettorali e i muscoli delle braccia ho rifiatato un po': in quelli non sono molto scarso.
La botta finale e più "umiliante" è stata quando ha "strapazzato" i miei scarsissimi addominali: a questo punto ogni esercizio è diventato uno sforzo immane, ogni conteggio per eseguire la sequenza, una "mattonata" sulla pancia.
Il sudore mi usciva da ogni poro del corpo, mi appannava la vista, ma il piccolo "caporale maggiore" continuava dicendomi parole tipo "sei veramente scarso" o "non riesci neanche a tenere su le gambe ferme per un secondo".
Alla fine vedendomi strisciare come un "verme" sul tappetino ha avuto la pietà di dire:"per oggi basta", aggiungendo che quello di oggi sarebbe stato l'inizio di molti altri fine settimana in cui si sarebbe dedicata "amorevolmente" alla salute dei miei muscoli.
La sua convinzione è sempre stata:"mente sana in corpo sano", cioè un modo per dire "se il tuo corpo sta bene anche la tua mente è più ricettiva".
Lì per lì l'avrei "uccisa", ma oggi mi sento veramente bene e i dolori per postura sono diminuiti.
Forse ha ragione lei?

venerdì 24 ottobre 2008

Sto per esplodere, vi devo raccontare........

Oggi sarei dovuto tornare al lavoro (teoricamente accolto a braccia aperte, la verità è che quelle braccia aperte terminano con due mani che si sarebbero strette intorno al mio collo).
Così mi si prospettano altri giorni di malattia da prendere (gli avvocati della parte avversa non vogliono accogliere le richieste dei miei avvocati e così il "tira-e-molla" si allunga nel tempo).
Sono stanco e avvilito, non avrei mai pensato di stare così a lungo in una situazione sospesa e stressante. Però per una volta nella vita voglio giustizia e se devo aspettare, aspetto.
Troppi anni passati a fare da"scudo" ad un titolare che non aveva voglia di esporsi con il cliente o con gli operai in prima persona. Diceva:"Scrivi tu una e-mail "pesante" nei contenuti a quel cliente che poi le cose in caso le sistemo io". Oppure:"Vai giù da quel gruppo di operai e spronali a lavorare di più dando loro scadenze capestro che in caso non venissero rispettate li porterebbe a lavorare il sabato e la domenica". Ma non si rendeva conto che tutto questo era pesante da sopportare: i "mugugni" degli operai che ti guardavano di traverso, i clienti che ti chiamavano arrabbiati per ciò che avevano ricevuto per e-mail e dovevi sopportare le minacce, le motivazioni del loro disappunto, per poi passarli al telefono al titolare che li calmava (già si erano sfogati con me) e si sentiva un "super-uomo".
Almeno 8 di questi 13 anni a fare questo: la persona che stava in mezzo tra "l'incudine e il martello". Questo però ha portato, grazie alla mia capacità dovuta a corsi di comunicazione, ad assumere agli occhi di molte persone (sia clienti che operai) una figura di alto livello e di prestigio nell'azienda tanto da scavalcare molte volte il titolare. Nasce da qui l'inizio della mia fine lavorativa in quella azienda: il titolare aveva creato un "vice" che cominciava a togliergli prestigio e al primo errore di valutazione (secondo lui da me fatto), iniziare un mobbing spietato fatto di lettere di richiamo, richiesta di soldi di risarcimento e decurtazione di stipendo.
Ho cercato di farlo ragionare, ma ho capito dopo vari mesi che l'unica strada erano gli avvocati.
Da quel momento in poi nasce la rottura definitiva che porterà alla mia uscita da quella azienda; ma non può sperare di mandarmi via con "una foglia di fico davanti ed una di dietro".

giovedì 23 ottobre 2008

Comincio a pensare al futuro....

Sono interdetto.....
mia moglie questa mattina mi ha detto delle cose su cui riflettere:"Quando tutto sarà finito e finalmente sarai liquidato dalla tua vecchia azienda, pensi che la tua vita di tutti i giorni cambierà?"
Quello che mi ha detto è fonte di approfondimento: certo che non avrò più l'incubo delle visite fiscali, ma tutto il tempo che mi si libera come verrà impiegato? Mi iscriverò a corsi di specializzazione (il mondo è cambiato in tredici anni), andrò di persona dove ho inviato i curriculum per fare colloqui conoscitivi, ma alla fine, ho chiaro in mente dove voglio indirizzare la tua vita?
Fare il libero professionista comporta una rivoluzione "copernicana" alla mia vita di "ex-dipendente" e come tutte le cose che ho imparato nella vita, necessita di un buon trainer a cui rivolgersi (non ci si inventa "libero professionista" dall'oggi al domani).
Inoltre mi devo chiedere: in che settore del mondo industriale ti vuoi impegnare?
Mi sono informato su come prendere la partita iva: non è difficile, ma qualcosa devi scrivere nel foglio da compilare (consulente aziendale, consulente per lo sviluppo di sistemi qualità aziendali,.....).
Credo che mettere a frutto le conoscenze acquisite nella ex-azienda non sia facilmente "vendibile"; forse, come mi ha suggerito quella "super-woman" di mia moglie potrei costruirmi un sito "a doc" dove elencare le mie capacità direttive e tecniche.
Penso che avrò molto bisogno di fare chiarezza in me stesso, ma in questo momento mi sento "disturbato" dal comportamento dei miei avvocati che non fanno altro che consigliare "tranquillità e protrarre i giorni di malattia". Non capiscono che più passano i giorni e più "lo stato di malattia" peggiora ed io devo essere pronto, scattante e lucido perchè mi devo costruire una nuova vita?

mercoledì 22 ottobre 2008

Superenalotto.....100 milioni di euro

Siamo ormai tutti, chi più chi meno, con la testa sulla cifra che un possibile giocatore domani potrebbe vincere "centrando" il 6 al superenalotto.
100 milioni di euro ............ non me li riesco neanche a immaginare quanti sono, però saprei come spenderli.
Per prima cosa smetterei di cercare un lavoro (licenziarmi ormai non è più un gran pensiero, visto che oggi si incontrano gli avvocati di parte avversa con i miei).
Seconda cosa penserei come farne fruttare una parte (BOT, buoni del tesoro..... mi farei consigliare dalla mia banca nella quale passerei da socio con una azione a Paperon de' Paperoni).
Una buona fetta la darei in beneficienza (di associazioni che ne hanno bisogno ce ne sono tante, in particolar modo quelle per debellare le malattie dei bambini........non sopporto vedere un bambino soffrire!).
Una parte la darei ai miei parenti (babbo, mamma, tre sorelle, suocera ansiosa, suocero marinaio e due cognati lagnosi).
Infine penserei a mettere al mondo un altro figlio (oddio, forse sarebbe la prima cosa che farei visto come mi è venuto il primo!!).
Mia moglie.......non la farei smettere di lavorare: è una mente troppo dinamica, non può stare ferma a non far nulla.
Le comprerei uno studio tutto suo, completo di: computer super potente con tutti i software, stampante, scanner...... tutto il mondo che ha sempre sognato per essere autonoma.
Forse girerei il mondo: ci sono tanti popoli che vorrei conoscere e tanti modi di vivere da cui trarre quella pace interiore che ora mi manca.
E' bello sognare e sperare che la tua vita si risolva mettendo solo sei numeri a caso, ma in questo momento della mia vita c'è anche bisogno di questo: sognare.

martedì 21 ottobre 2008

E ora?

Eccoci qua, al punto fondamentale, al pensiero che in tutti questi giorni non ti sei voluto porre: dove vuoi indirizzare la tua vita lavorativa?
Per un certo periodo ti sentivi dipendente dalle risposte che sarebbero venute dagli eventuali colloqui che avresti fatto in risposta alla "marea" di curriculum inviati.
Ma di colloqui ne hai fatti pochi e con esiti che, ad ora, non hanno portato a niente.
Cominci allora a chiederti: "A questo punto non posso più aspettare che arrivino richieste di colloqui di lavoro (forse domani gli avvocati trovano un accordo e tra poco sei fuori dalla tua vecchia azienda e i soldi te li devi guadagnare)".
Se dall'esterno non ricevi risposte, è ora che ti muovi per conto tuo pensando alla libera professione (sei sempre un ingegnere con l'abilitazione alla professione).
-1° cosa da fare: prendere la partita IVA.
-2° cosa da fare: proporre alle aziende la professionalità acquisita in 13 anni di lavoro (sì ma come? Presentandomi di porta in porta?)
-3° cosa da fare: pazientare un po' e qualificarmi ulteriormente con attestati che mi permettano di fare:
* il verificatore dello stato del sistema qualità aziendale ISO9001:00 (ho già l'attestato di primo livello rilasciato dal BSI e quindi sono a metà dell'opera);
* progettare impianti fotovoltaici, visto che siamo nel boom delle risparmio energetico;
* verificatore per conto del RINA o di altri enti certificatori, degli impianti oleopneumatici tipo turbine a gas.
* altri che mi verranno in mente nella mia insaziabile ricerca dentro e fuori di me (non è semplice reinventarsi dopo che hai vissuto seduto ad una scrivania e il lavoro te lo portava il titolare o il cliente con una e-mail).
Sono stordito, tante cose e immagini mi passano per la testa e mi sento nervoso.
Questa è la vita, non puoi pensare che il presente poteva essere una cosa duratura...........
Ora devi spiccare il volo dal nido e verificare se le ali che hai ti sostengono altrimenti cadi giù e non c'è nessuno che giù ti aspetta per prenderti......

lunedì 20 ottobre 2008

Inizia un'altra settimana......

Lunedì.......
Vedi il mondo rimettersi in moto dopo un fine settimana di stop, tutti con l'ansia del minuto che passa e non essere già per strada proiettati verso il luogo di lavoro.
Io sono qua, in casa, ora davanti al computer e dopo chissà (forse in camera, forse ad aggiustare l'antenna televisiva......).
Vivo ormai nel mondo dei "forse" (forse viene la terza visita fiscale, forse chiama qualcuno per fissarmi un colloquio proveniente da chissà quale richiesta fatta via e-mail, via agenzia, via tutto......). O forse niente: passano le ore, vai a prendere il bambino a scuola e lo porti dai nonni paterni dove farai due chiacchiere di cortesia e poi torni, scendi al piano di sotto e litighi con la suocera in convalescenza perchè secondo lei non fai abbastanza per trovare lavoro.
Ti senti solo. In questo momento ti sembra di vivere una vita parallela agli altri che ti circondano, vorresti essere propositivo con te stesso: prendo e vado a Roma a fare un corso a fine mese......., ma poi senti gli avvocati che ti dicono "Abbi pazienza, tra qualche giorno ci incontriamo con la parte avversa e discutiamo una buona uscita per te, ci vuole tempo, pensa a curarti e a riprenderti dal "mobbing" (in parole povere"vai dal neurologo e fatti dare altri 30 giorni da stare a casa").
Lo stare a casa comincia a diventare pericoloso perchè ti inizia a sgretolare quella "corazza" che la vita lavorativa ti aveva creato, quel saper lottare, risolvere ed essere propositivo verso chi ti circonda ed ha un problema, ti aveva insegnato ad avere sempre le orecchie tese a carpire ogni parola.
Il presente è questo, ora, ma tra un minuto chissà.........
Questa è la vita, non dare mai per scontato nulla perchè il mondo gira, il tempo passa piano e del tuo futuro non sempre sei tu il padrone (o se ti sembra di esserlo: è pura illusione!)

venerdì 17 ottobre 2008

Avvocati, gioie o dolori della vita?

Passano le ore e aspetti che il cellulare squilli................
Sono ore che la casa è in uno stato di silenzio "sospeso" pronto a scattare verso un "drinnn spezza nervi" (i miei).
Non sai più a cosa pensare: ti immagini persone che stanno litigando per mille euro in più o in meno, oppure che "distruggono" la mia persona con frasi come "era un pericolo per l'azienda di cui non gliene è mai importato nulla perchè pensava solo alla sua famiglia".
Sto diventando nervoso e passo da una stanza all'altra..........................
Drinnnnnn, drinnnn...........rispondo.
E ascolto una serie di parole dette dal mio avvocato che mi rendono furioso, arrabbiato e alla fine rassegnato e triste. I miei nervi non reggeranno a lungo, penso.
Chiudo la comunicazione e un film mi passa per la testa: io che sto altri 20 giorni a casa in malattia, ad aspettare eventuali visite fiscali sempre più vicine nei tempi, mentre gli avvocati delle due parti in "lotta" trovano un accordo su cosa farne di me. Quelli che rappresentano la ditta che vogliono sbattermi fuori solo dandomi il TFR, i miei che cercano qualcosa di più che compensi tutto il male che ho dovuto sopportare in questi mesi, i soldi sottratti dal mio stipendio che non potevano essere tolti e una buona uscita per non andare in tribunale per richiedere i soldi per mansioni che mi sono state date a parole senza gratifica (responsabile di produzione, responsabile della sicurezza, responsabile di cantiere, responsabile dei rapporti con i clienti....).
Ero solo un impiegato, non un dirigente e ho vissuto lavorativamente lo stress di fare il dirigente senza un paracadute per eventuali errori che nella vita si possono compiere. Uno di questi, secondo il titolare, mi è costato il posto (anche se per me l'azienda doveva prendersi le sue responsabilità). Questo titolare che non aspettava altro di liberarsi di una persona che aveva ormai acquistato troppo potere nell'azienda, non poteva far altro che sbarazzarsene con utilizzando un demansionamento e una decurtazione cospiqua dello stipendio.
Ora sono qui: dietro a questo computer a scrivere di qualcosa che avrà mai fine???

giovedì 16 ottobre 2008

Visita fiscale, evento misterioso

Come ho già detto in un precedente post, non ho voglia di parlare della storia della mia malattia dovuta ad un anno di "mobbing" da parte del mio titolare.
Sono però una persona in questo momento perplessa: può una persona (il titolare) dirti all'inizio di settembre "Ti devi prendere le ferie fino a fine mese (cioè tutte quelle che mi sono rimaste) e quando torni mi devi portare una lettera di dimissioni così chiudiamo un rapporto di lavoro che è un anno che si è logorato" e poi nel giro di 5 giorni mi trovo a sottopormi a due visite fiscali, pagate dall'azienda, perchè invece delle ferie mi sono messo in malattia?? Cosa gliene importa, visto che tanto l'azienda vuole chiudere con me perchè non ha più fiducia e non vuole più affidarmi lavoro, che mi vengano confermati o no, i giorni di malattia?
Paura che il medico mi faccia tornare prima o è successo qualcosa per cui all'azienda servo di nuovo e vuole sapere se torno e come sto?
Mistero......dubbi sulla sanità mentale del titolare.........quàquàraquà???
Spero che per domani abbia la risposta definitiva (questa sera ho delle comunicazioni fondamentali per l'esito della diatriba tra le due parti) e vi saprò aggiornare.......

mercoledì 15 ottobre 2008

Non avrei mai pensavo che potesse esistere..........

Oggi vi voglio raccontare una storia che dura da più di venti anni.
Avevo circa 21 anni e la mia vita era uno "schifo" (esami universitari che non avevano esito positivo, poche amicizie e tanta solitudine dentro).
Un giorno, spinto da mia sorella maggiore, mi iscrissi ad una palestra per potenziare il mio carente fisico (spalle curve, muscoli "sottozero", forza pari a quella di una "mousse").
Entrai molto presto in palestra e non c'era nessuno.....anzi no, qualcuno di sicuro c'era: sentii dei rumori nella zona della palestra in cui le ragazze facevano "corpo-libero".
Vidi una ragazzina bionda che saltava, faceva la ruota, si dannava l'anima a non stare ferma un attimo, energia pura!!!
La guardai meglio senza farmi vedere quando finalmente si fermò: piccola, bionda, in un body-pantalone nero, due occhi verdi in un viso che esprimeva "rabbia alla vita".
"Una ribelle" pensai.
Non fu facile attirare la sua attenzione, ma i miracoli qualche volta succedono (forse qualcosa nel mio approccio le deve essere piaciuto) e cominciammo a parlare, parlare e ancora parlare........ e ci siamo innamorati.
Ho passato anni stupendi con lei, mi sono sentito "invincibile" (l'università che ha cominciato a prendere il giusto verso, la separazione dovuta ai suoi studi fuori casa superata mettendo in atto mille "sotterfugi" per stare un po' insieme, la depressione di non trovare subito un lavoro dopo l'università, finalmente un lavoro....).
Non mi è mai mancato il suo appoggio, la sua determinazione e la sua intelligenza a capire come spronarmi e consigliarmi.
Oggi instancabile nei consigli, nella ricerca di una soluzione per questo periodo a dir poco difficile e frustrante (è diverso essere senza lavoro a 30 anni quando hai avanti un mondo di sogni ed esserlo a 42 dopo che hai visto già una parte del mondo lavorativo e sai già com'è).
Però lei non demorde, è sempre lì con un consiglio, un'idea (qualche volta un po' matta, ma ce l'ha!) perchè è sicura che da questo periodo ne usciremo: farò la libera professione dopo un periodo di riqualificazione o troverò un'altra azienda dove verranno riconosciute le mie competenze, farò il venditore di auto (amo il mondo delle auto-moto da impazzire!!!)........
Sicuramente con lei vicina e mio figlio che mi riempie il cuore di orgoglio-amore solo a pensarlo, non posso sentirmi solo e abbandonato: ho l'amore di tante persone che mi circondano, un futuro migliore di questo presente ci sarà sicuramante.

martedì 14 ottobre 2008

Pensieri...............

Non è che in questo periodo mi senta molto positivo verso la vita (non solo lavorativa), ma ...... sembra che tutto vada verso una fine, un termine oscuro, come il sole che tramonta: il blu lascia il posto al rosso che si spegne nel buio.
Il buio non ti dà possibilità di vedere se non hai una fiaccola per illuminarti intorno ed io in questo momento non ne possiedo.
Allora immagino, sogno che dietro questo buio ci sia qualcosa di interessante per la mia vita, di stimolante per il mio futuro e che ora devo stare ranicchiato (non so più cosa fare di più per trovare quella fiaccola), al coperto, a ricaricare le mie forze, ad aspettare di nuovo la luce che sicuramente di nuovo verrà come accade ad ogni alba di ogni giorno.
Ed allora ti guarderai intorno, ti accorgerai che niente è mai come il giorno prima (vuoi il cielo, quello che ti senti dentro ad ogni risveglio.....) e ti sentirai pronto ad accogliere quello che l'oggi non ti ha voluto dare ieri.

lunedì 13 ottobre 2008

Una persona può essere allontanata e sostituita senza problemi?

Capita in giornate come questa che pensi a cosa ne è dell'azienda di cui non hai notizie da quasi due mesi.
Dal momento che il mese di ottobre era destinato da anni alla Visita Ispettiva Aziendale da parte dell'ente certificatore RINA e che il responsabile della qualità ero io, mi sorge la curiosità di sapere se è tutto in ordine per questo evento.
"Ma che te ne importa, avranno fatto tutto senza di te!!!" dovrei pensare.
Ma non lo faccio: sono stato 10 anni dietro il sistema qualità, l'ho creato dal nulla nel 1998 e portato avanti fino a due mesi fa facendo superare all'azienda tre visite di rinnovo.
Ora il signor "X" che segue la certificazione ISO9001:00 dovrà presentare agli ispettori un sistema qualità che nell'arco del 2008 è stato rinnovato, stravolto alla radice e portato ad essere integrato tutto su PC.
"Cosa avranno caricato nel PC? Chi meglio di me conosce ogni procedura di lavorazione dell'azienda (ero anche responsabile di produzione), chi ha la qualifica per svolgere le visite ispettive interne all'azienda (sono abilitato per farle dal BSI a livello 1°), chi sa riprendere le vecchie non conformità riscontrate e discusse nella scorsa visita ispettiva aziendale....."
Sono una persona seria e non posso pensare che un ispettore sorvoli su certi tipi di manchevolezze, ma tutto può accadere e, dopo quest'anno, non mi meraviglierei più di niente!

domenica 12 ottobre 2008

Domenica serena

Finalmente dopo parecchi mesi, ho passato una domenica serena con la mia famiglia.
La mattina l'ho trascorsa in riva alla spiaggia con mio figlio e i miei genitori.
Sono state ore piacevoli a camminare sulla sabbia sotto un bel sole che ti dava ancora l'impressione che l'estate non era finita (quello che ti faceva capire che invece lo era, lo scorgevi intorno a te: mancanza di ombrelloni, di gente in costume e solo persone che correvano con le cuffiette nelle orecchie o passeggiavano parlando di lavoro).
Mi sentivo finalmente libero dagli orari: due mesi con la fobia della visita fiscale di controllo sono risultati pesanti da passare: sempre a casa dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 17.00 alle 19.00 di tutti i santi giorni, sabati e domeniche incluse.
Invece ieri sera, verso le 18.10, una signora è venuta, ha compilato un modello INPS dove confermava la patologia riscontratami dal mio medico specialista ed i giorni da stare a casa in "malattia" e poi, salutandomi, se ne è andata.
Forse un giorno avrò voglia di scrivere qualcosa sulla mia storia lavorativa di questo ultimo anno che mi ha portato alla fine a dover tra poco lasciare il mio posto di lavoro dopo 13 anni (una storia fatta di mobbing, dequalificazione professionale, mancanza di fiducia tra me e il titolare, richiesta di risarcimento danni teoricamente da me causati all'azienda e diminuzione di stipendio senza giusti motivi, attacchi di panico e ansia ogni volta che mettevo piede in azienda).
Ma di questo ora non ho voglia di dilungarmi.
L'aria sulla spiaggia era piena di iodio e il sole mi scaldava la pelle; mio figlio correva sul bagnasciuga lanciando bastoncini in acqua dicendo tutto soddisfatto "Papy, guarda che ho varato una nave!".
I miei genitori parlavano tra di loro e ogni tanto si avvicinavano per chiedere se c'erano novità.
Alla mia risposta negativa, cercavano di tirarmi su di morale con le solite frasi:"Vedrai capiterà l'occasione!" oppure "Abbi pazienza, mi sento che andrà a finire tutto bene!".
Torniamo tutti alle nostre case.
Mia moglie ci aspetta e dopo un pranzetto a base di tagliatelle al ragù e pollo arrosto con le patate, ci riposiamo il tempo di fare i piatti per poi di nuovo uscire e fare tutti e tre una passeggiata nel centro della città tra i negozi aperti, bancarelle in piazza e dolcetti "gommosi" di cui siamo tutti golosi.
Così è passata una domenica finalmente normale, senza l'oppressione degli orari, cercando di non pensare al lunedì di cui non hai la più lontana idea di come sarà (o lo sai benissimo visto i precedenti, ma speri che accada qualcosa che lo cambi in maniera radicale).

venerdì 10 ottobre 2008

Curriculum vitae, la tua vita lavorativa in poche righe!



Penso a questi mesi in cui tutto il mio futuro lavorativo l'ho legato ad un paio di fogli su cui bisognava sintetizzare 13 anni di vita, di fatica mentale e fisica, di arrabbiature e soddisfazioni sul lavoro, di notti insonni e mattini in cui non ti volevi alzare per affrontare la vita.......il tutto mandato ad uno sconosciuto che leggeva quanto e se potevi essere utile nella sua azienda.
Queste due pagine, questo "fantomatico" curriculum vitae, questi fogli che dovevano essere la tua chiave per aprire la porta ad un nuovo futuro, più le leggo e più cominciano a sembrarmi di una persona che non esiste più o che non è mai esistita. Ora esisto io, qui davanti al monitor, persona che si sente pervasa da una tristezza legata alla settimana che sta finendo senza grandi risultati (certo ho avuto momenti di forte entusiasmo, momenti in cui mi dicevo "mi metto in proprio e vaff.....a chi non capisce con chi ha a che fare"). Ma adesso che mi sto informando su come è la vita da "libero professionista", ho paura di non farcela. É come se per anni fossi stato al calduccio davanti ad un bel fuoco che ardeva e ti scaldava ed eri sicuro che non avresti preso freddo e ora di colpo vieni sbattuto fuori dalla porta al freddo, alla pioggia e devi combattere per trovare di nuovo un posto dove poterti riparare dal mondo, dove di nuovo poterti scaldare ed avere di nuovo quel senso di sicurezza per poter vivere bene.
La vita però è strana e quello che ora sembra una montagna, dopo può sembrare una collina e forse più avanti una pianura (ma mai una discesa).

giovedì 9 ottobre 2008

Si può guadagnare senza fare niente o da casa?

Sono qui davanti allo schermo del computer, ormai compagno giornaliero della mia vita.
Mi muovo su vari siti che promettono guadagni "stratosferici" senza fare niente se non "affiliarsi".
Alcuni dicono "Ti mandiamo delle e-mail di pubblicità e guadagni ..........€0,01 cad.", altri ti dicono "Sponsorizza questo prodotto ed avrai, in caso di vendita, una percentuale sulla vendita".
Leggo di persone che sono diventate "tranquille economicamente" attraveso la scrittura di libri che hanno venduto on-line.
Mi chiedo: sono d'accordo che il futuro è il lavoro svolto da casa, con orari non sempre prestabiliti, ma abbiamo la cultura per farlo? Abbiamo la capacità manageriale e la fiducia di fare business tenendo a casa delle persone che si alzano e vanno al computer per lavorare come se fossero in ufficio?
Penso che ancora non siamo pronti in Italia, ma se non proviamo mai a cambiare, ad evolvere la nostra mente e pensare a come la tecnologia ci possa aiutare tanto nel lavorare, nel migliorare la nostra condizione di vita, credo che non avremo un futuro.
Non so se riuscirò ad evolvere anch'io: passare da un lavoro in ufficio ad un lavoro come libero professionista / consulente, ma mi guardo attorno, vedo i TG e leggo i giornali, e il feed-back che ho è sempre più verso un tipo di lavoro che te lo imposti e te lo gestisci tu a prescindere da un titolare.

mercoledì 8 ottobre 2008

Forse ora mi capisce?

Ad inizio mese si è operata mia suocera all'intestino.
Venerdì è tornata a casa per fare la convalescenza, completa di scacche, tubicini, ecc. e una gran voglia di fare.
Peccato che i dottori le abbiano detto: "Signora, per un mese e mezzo, letto e riposo assoluto!!!"
La guardo: un donnone in vestaglia che si aggira per la casa e vede una ragnatela sul soffitto....... e non può toglierla, la polvere sui mobili che si accumula ....... e non può spolverala.
Alza gli occhi al cielo e poi li abbassa verso terra, si ingobbisce e si mette seduta su una sedia.... spenta.
Ma ad un certo punto il suo viso si accende di nuovo, le sue spalle si espandono..... si volta verso di me e ........."Muoviti, cerca lavoro, non stare a poltrire, che cosa hai fatto ieri che ti ho visto uscire presto?"
É di nuovo la super suocera di prima dell'operazione!
Adesso ha di nuovo la mente occupata in qualcosa (risolvere i miei problemi lavorativi), non si sente inutile, menomata come prima.
Continua sviluppare i suoi pensieri di "battaglia" verso il mondo lavorativo (bussare alle porte delle aziende, mandare curriculum e poi dar loro seguito con un colloquio......).
Vedo che ha tanto bisogno di non pensare alle sue sacche, a quanto "non può fare e invece vorrebbe", a quanto reputa duro il tempo che non passa mai, sola, a guardare qualche stupida telenovelas.
Allora forse comincia a capire come posso sentirmi io, al piano di sopra, quando tutto sembra non avere senso e mentre il tempo passa, inesorabile, senza portare con sé nessun cambiamento.....

martedì 7 ottobre 2008

Fotovoltaico: speranze e delusioni di un colloquio

Oggi mi sento elettrico, anzi "fotovoltaico".....
Ho un colloquio con una impresa nel settore delle nuove fonti energetiche (fotovoltaico ed eolico).
Parto presto da casa con la mia auto e ..... via..... per l'autostrada verso un futuro migliore!!!!!
Arrivo ed un signore dall'aspetto "perfetto" (giacca, cravatta in tinta con la camicia e pantaloni appena usciti di tintoria) mi stringe la mano ed entriamo nel suo studio (l'azienda è formata da due stanze).
Ha un sorriso coinvolgente e una faccia che ti costringe ad ascoltarlo con attenzione.
Mi parla di quanto questo settore è in espansione, di come le persone sono "ignoranti" (nel senso che ignorano) le grandi possibilità di risparmio che l'abbinamento del fotovoltaico con i pannelli solari porta a fine mese.
Lo ascolto, ma non sento niente che possa andare d'accordo con il mio curriculum se non il fatto che sono un ingegnere iscritto all'albo.
Finalmente si arriva a come possiamo venirci incontro lavorativamente: l'azienda lavora con personale con cui collabora (studi di progettazione, persone che fanno i sopralluoghi, persone che una volta che sviluppato il progetto si approvvigionano del materiale necessario, ecc.).
Mi chiede se ho l'abilitazione alla progettazione di impianti fotovoltaici (pensavo che potevo progettare tutto come ingegnere e invece scopro che bisogna avere un'ulteriore qualifica).
Rispondo che non l'avevo, ma che non era un problema perchè in caso l'ottenevo in poco tempo; il sorridente interlocutore mi promette che mi invia via e-mail tutti i dati necessari per poter ottenere questa ulteriore qualifica.
Inoltre mi prospetta anche, dopo che ho preso dimestichezza con gli impianti fotovoltaici, una possibile collaborazione per quanto riguardano i sopralluoghi.
Dopo altri discorsi su come si può risparmiare energia (riscaldamento sotto pavimento e altre cose simili), ci lasciamo con un sorriso e future promesse di collaborazione.
Salgo in macchina e mi comincio a rendere conto che è ora che comincio a pensare di mettermi in proprio, specializzarmi ulteriormente, prendere la partita iva e "volare con le mie ali".

lunedì 6 ottobre 2008

Cosa è un lavoro?

Lunedì......ricomincia per tutti la settimana lavorativa.
Mia moglie corre per casa dicendo:"Sono in ritardo....è pronto il caffe?......Il bambino è vestito?...."
"Tutto ok pupa!!....." penso io essendo almeno mezz'ora che sono in piedi prima di lei.
La vedo vestirsi, sorseggiare velocemente un caffè-latte ormai freddo e lanciarsi giù per le scale dicendo:"A dopo....ci sentiamo per telefono verso mezzogiorno e mezza.....baci, baci......". E il "tunf" della porta REI che si chiude.
Mi volto verso mio figlio.......
Per lui è tutto nella norma: essere con metà pigiama (la parte inferiore) e per metà vestito (la parte superiore). Mi avvicino con i pantaloni, le calze e le scarpe e a questo punto è ........ guerra!!!
Lo blocco sul divano per togliere i pantaloni del pigiama ricevendo una miriadi di calci in faccia.
Lo giro e lo rigiro e finalmente sfilo i pantaloni del pigiama e metto quelli con cui va alla materna, aggiungendo (colpo da maestro) anche i calzini.
Per niente "domato" fugge in sala dove ha sul divano i "cuccioli cercamici del bosco" e comincia a ficcarseli in tasca.
"Fermo, svuota quelle tasche che li perdi tutti a scuola!!!" urlo e gli blocco i piedi e gli svuoto le tasche.
Metto le scarpe tra mille sue giravolte e alla fine è pronto.
Cappellino, sciarpa di seta leggera e spolverino.
Lo guardo: è un piccolo ometto, mai domo e per me così perfetto in tutto.
"Andiamo papy che mi fai fare tardi......"
Lo spingo giù per le scale stando attento che con cade e facendogli ogni sorta di solletico.
Arrivati alla porta l'apriamo..... vediamo se c'è in giro il nostro cane Giotto ....... e via alla macchina.
Entriamo (lui lo lego al seggiolino) e via verso la scuola materna.
"Papy, oggi mi vieni a prendere tu??". I suoi occhi sono pieni di speranza.
"Sì cucciolo, se non ci sono variazioni, vengo io!"
E penso: anche fare il padre è un lavoro, il più bello e il più retribuito (l'amore di un figlio non ha prezzo, non è denaro ed è per sempre!)

sabato 4 ottobre 2008

Un tuffo tra la gente: spesa all'AUCHAN

Il sabato è il giorno della spesa settimanale.
Penserete:"Un momento della vita pesante da digerire, lì in mezzo agli scaffali, sbattuto qua e là dalla ressa!"
Invece per me è un momento di relax (a parte che la faccio il 99% delle volte con mio figlio).
Si entra trascinando il carrello della spesa con dentro "la belva ammaestrata", "ammaestrata" perchè durante il viaggio gli ho imposto le regole comportamentali (non si deve agitare troppo, non chiedere di comprare i giocattoli che vede e che gli piacciono, non saltare giù dal carrello).
Guardo la nota spese: mi accorgo che ogni volta diventa sempre più corta ed essenziale (ormai bisogna proprio concentrarci sul sopravvivere e ciò mi rende un po' triste).
Infatti passo accanto ad uno splendido televisore al plasma 32" molto scontato e che starebbe così bene nel mobile della sala comprato a Natale scorso; proseguo e vedo un PC notebook che farebbe proprio al caso mio (sono stanco di lavorare con un PC lentissimo ed obsoleto).
"Papppyyy!!!! Mi porti nella zona giocattoli, solo per vedere!"
Ecco che ritorno su questa terra. Il ragazzino ha anche lui voglia di sognare.
Ci dirigiamo nella zona giocattoli: mio figlio guarda scaffale per scaffale con due occhi spalancati e gli si legge in faccia che li vorrebbe tutti, uno per ogni momento del suo mondo ideale che si trasforma in gioco.
Superiamo anche questa zona ed inizia la spunta della lista: detersivo per lavastoviglie, biscotti per la colazione......e qui, proprio nella zona merendine, mi lascio "corrompere" da due occhioni verdi grandi e speranzosi e una boccuccia a cuore che sembra voler essere baciata: vuole le merendine con i pupetti in omaggio che ha visto in TV. Ne compro due pacchi e da quel momento per mio figlio la spesa è finita tanta è la voglia di raggiungere le casse, pagare e aprire le merendine.
Ora la spesa acquista un ritmo che a dir poco accelerato è un eufemismo.
Prendo tutto quello che manca negli scaffali nel giro di 5 minuti, sopporto la lentezza del banco salumi con una pazienza eroica (i numeri chiamati non scorrono mai e mio figlio comincia a mordere i contenitori delle merendine per aprirle).
Finalmente arriviamo alla cassa, aspettiamo un po', paghiamo e finalmente la vita riprende il ritmo normale: ho aperto le merendine e i pupetti erano quelli che mancavano alla collezione del mio ragazzino.
Carico la spesa (almeno 10 sacchetti che contengono ognuno 2 pezzi....ma.... sarà una strategia di mercato..... ci farà sentire più ricchi dovendo caricare un numero così alto di sacchetti = abbiamo preso tanta merce).
Finalmente si parte e mi sento un po' stanco.
Guardo nello specchietto retrovisore interno della macchina e vedo lui, l'essere che dà un valore aggiunto alla mia vita, contento, solare, che gioca con i pupetti trovati, immerso in un mondo che solo lui conosce.

venerdì 3 ottobre 2008

I quotidiani ti migliorano la vita?

Ho cominciato a leggere i quotidiani della mia zona.
Non tanto per gli annunci di lavoro che ci possono essere (qualche volta il miracolo accade e rispondo speranzoso), ma per rendermi conto della situazione globale del mondo e della mia regione.
Sorvolo tutte le pagine dove prevedo esserci solo schermaglie/dispettucci/frasi "dette" e "non dette" dei nostri governanti, mi leggo la parte che interessa i rinnovi dei contratti, specialmente quando si parla della Marcegaglia (è un tipo "tosto"), mi deprimo nel vedere immagini di guerra, violenza che sempre riempiono le pagine di un giornale.
Quello che però mi cresce dentro mentre sfoglio le pagine, è una sensazione di caos (banche che falliscono, persone che non hanno più il necessario per sopravvivere perchè lo stipendio è miserrimo, prezzi che continuano a salire, stime di inflazione, stime di costi aggiuntivi che dobbiamo sobbarcarci e per finire.... previsione di crescita pari a zero).
Allora cerchi disperato una notizia che ti possa dare una speranza, un qualcosa a cui il tuo stato d'animo si possa aggrappare per sollevarsi e............ti trovi davanti un articolo che dice che la disoccupazione sta di nuovo crescendo.
Giri pagina e sei nella parte che riguarda la tua regione: subito leggi che l'azienda più grossa della zona è in grave crisi e sta per licenziare 1300 operai, che i piani di sviluppo industriali sono bloccati dagli ambientalisti.
Chiudi i giornale e pensi alla tua situazione................
Mentre lo fai, ti metti a girare per le stanze della tua casa, silenziose ma che rispecchiano la vita vissuta da qualcuno (ecco là il pigiama di mia moglie, laggiù il dinosauro del piccolo "uomo delle caverne") e allora qualcosa si accende in te: un calore che nasce dall'amore per quelle persone ora impegnate e non presenti ma che rivredrai presto.
Ora si attenua quel sapore amaro che ti sentivi in bocca e che credevi ti saresti portato dietro per tutta la giornata.
Cominci a pensare che quello che hai letto fa farte di un mondo che sta fuori da queste mura, e che il tuo micromondo è diverso, più bello e che potrebbe portare ad un futuro per te diverso perchè possiedi le chiavi che aprono ogni porta chiusa: l'amore, la fede e la speranza.

giovedì 2 ottobre 2008

Non mi dò per vinto!

I giorni passano (ho fatto un altro segno sul calendario vicino al numero di oggi e li ho contati.......cominciano ad essere tanti da quel giorno...).
La fiducia in un nuovo avvenire comincia a dare segni di cedimento (penso a mia moglie ed al mio unico figlio a cui vorrei poter dare una vita più serena dal lato economico).
Ho deciso di mettere annunci per fare delle ripetizioni (sono un ingegnere e le materie da insegnare sono molteplici e le menti che non "brillano" sono un buon numero).
Questo da un lato mi dà una speranza di riempire quel vuoto che comincio a sentire dentro di me, nella mia testa e da dall'altro mi fa ripensare al periodo universitario in cui "vivevo" con i soldi ricavati dalle tante ore passate al fianco di ragazzi con una gomma della matita tra le labbra, gli occhi fissi al foglio su cui c'era segnato l'esercizio e i soli respiri che si sentivano nella stanza.
Può forse essere poco, ma è sempre qualcosa in questo momento di vuoto, silenzio e impossibilità di prevedere un nuovo futuro.....

mercoledì 1 ottobre 2008

Come fai ad non amarlo!

Sono le 21.30, la giornata volge al termine. Anche oggi non è successo niente nell'ambito lavorativo e sono un po' giù...
La mente vaga mentre, seduto sulla poltrona, guardo il fuoco ardere e crepitare tra scoppiettii e lame rossicce.
Penso:"Non mi sento molto orgoglioso di me, in fondo non ho fatto niente per dare una svolta definiva alla mia vita....Niente telefonate.....niente incontri diretti con il mondo imprenditoriale.....niente....."
"Papppyyyyyy......è ora che vado a dormire"
Ecco....la voce che cancella dalla mia mente ogni doloroso pensiero.
"Sei pronto: messo pigiama....lavati i denti.....fatta pipì.....?"
"Sono pronto". Mi volto ed un essere alto 110cm racchiuso in un pigiama azzurro, pancetta di fuori e un sorriso "da bacio sulle labbra" sta in cima alle scalette del piano ribassato.
"Corri a letto....se ti prendo....."
Seguo lo "zampettare" del piccolo fino al letto matrimoniale (è un viziato, dice che per addormentarsi ha bisogno di spazio!).
Siamo sotto le coperte e l'abbraccio.
Odori e calore mi circondano e mi riempiono il cuore:
-l'odore dei suoi capelli che ti descrivono quello che ha mangiato oggi (ha ancora il brutto vizio di accompagnare il cibo con le dita e, come si sa, le dita prima o poi finiscono anche tra i capelli)
-l'odore della sua pelle, unico, che lo riconoscerei tra mille, l'odore "della vita che scorre in lui".
- Il calore del suo corpo forte, che ancora vorrebbe dare al mondo, ma che piano piano si calma e poi si lascia ad un mare di sogni (dinosauri, cuccioli cerca amici del bosco, la mamma e il papà.....)
Non si muove più....il suo respiro è regolare
Lo intravedo nel semibuio, mi avvicino e passo le mie labbra tra i suoi capelli di seta.
"Ti sentirai ormai un ometto, ma ancora sai di bimbo..... come la prima volta che ti ho visto e feci la stessa cosa su di te, ti baciai i capelli e da quel giorno non ho smesso di desiderare di amarti"
Scendo dal letto e la mia mente è serena, il mio cuore è gonfio di felicità