Lettori fissi

venerdì 14 novembre 2008

Siamo liberi di scegliere?

Oggi sento strano: dopo aver passato ieri la giornata tra vaccinazioni di mio figlio (bimbo solido, indistruttibile, fiero....tutto la madre) ed il pomeriggio anche con una moglie veramente allo stremo delle forze (ma oggi è di nuovo al lavoro, forza ed esempio di solidità della mia vita), sono qui che penso al mio futuro prossimo.
Tra non molto sarò libero dal vecchio lavoro ed un mondo si apre davanti a me: sento sulla mia schiena il bagaglio delle esperienze lavorative accumulate nel corso di 13 anni di lavoro, ma le strade che ho davanti non mi sono molto chiare.
Mi sento un po' demoralizzato (ho fatto tanti colloqui e sembra che una figura come la mia sia poco "spendibile" nel mondo del lavoro).
Mettermi in proprio mi dà da pensare: in fondo tutto quello che so fare è in funzione di un sistema aziendale (responsabile di produzione, responsabile ufficio tecnico, responsabile della sicurezza, responsabile della qualità), sistema che ho capacità di far crescere ed ottimizzare.
L'entrata nel mondo del lavoro, se non avviene attraverso l'impiego in un ramo aziendale, lo vedo con tempi abbastanza lunghi: devo qualificarmi in almeno un settore (penso le fonti rinnovabili come il fotovoltaico e l'eolico), ma anche, forse per deformazione mentale dovuta al mio ex lavoro, lo studio del trasporto dei gas allo stato liquido attraverso le gasiere (ho lavorato in Egitto in una impresa che comprimeva il gas e ho visto la convenienza di questo metodo rispetto agli oleodotti).
Leggo tanto di questi due settori e rimango molto colpito che ci potrebbero essere molte possibilità di lavoro. Quindi mi sento abbastanza ottimista per il futuro, perchè anche se non me ne accorgo, mi sto già incamminando verso l'uscita del tunnel.

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